Sul Ballo Viennese delle Debuttanti
(Palazzo Venezia – Roma)

Ragazze in fiore come principesse, vestite da grandi griffe e incoronate con i diademi di Swarovski, al Gran Ballo Viennese delle debuttanti che si è tenuto ieri sera a Roma nei saloni di Palazzo Venezia, prima sede 200 anni fa, dell'Ambasciata d'Austria in Italia. La serata, presentata da Veronica Maja, ha contato sulla presenza tra gli ospiti di un vero principe, come Emanuele Filiberto di Savoia. Non è mancato l'aspetto charity, poiché la manifestazione che ricalca la sua gemella a Vienna, dopo aver sposato i progetti di Unicef e la campagna 'Giovani per l'Abruzzo, quest'anno sostiene la Fondazione per Ricerca sulla Fibrosi Cistica - Onlus, creata da Matteo Marzotto nel 1997. [...] Le 28 fanciulle al debutto, età compresa tra i 16 e i 23 anni, vestivano abiti bianchi firmati Camillo Bona; i loro cavalieri erano gli Atleti del Gruppo Sportivo della Polizia di Stato Fiamme Oro. Il Maestro Fabio Mollica, Presidente Nazionale Società di Danza ha curato le coreografie del debutto. Gli ospiti hanno ballato sulle note dei più famosi valzer di Strauss eseguiti dall' Orchestra diretta dal Maestro Andrea Toschi. [...] Una giuria ha scelto la coppia che rappresentarà l'Italia al celebre Opernball Gran Ballo dell'Opera di Vienna 2011.
(www.ansa.it/web/notizie/photostory/curiosita/2010/10/17)

Sull'evento "Alla Corte di Giulio II - La storia continua la tradizione"
(Palazzo di Spagna - Roma)

Lucilla Quaglia
La corte rinascimentale e i fasti carnascialeschi delle feste di palazzo hanno preso vita nel corso di un lungo e magico martedì grasso. Nella splendida cornice dell’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede ieri sera sontuose e colorate maschere cinquecentesche hanno varcato la soglia della rappresentanza diplomatica capitolina, a bordo di meravigliose carrozze d’epoca, per prendere parte al ballo intitolato Alla Corte di Giulio II, la storia continua la tradizione. Accolti dai padroni di casa, l’ambasciatore Francisco Vazquez y Vazquez - in abito di velluto blu e alamari - con la consorte Maria, e dal Sindaco di Roma Gianni Alemanno, ecco i broccati e i pizzi di cortigiane, cavalieri e ambascerie papali ovvero un interessante mix di rappresentanti delle istituzioni, della diplomazia, del mondo dello spettacolo e della cultura attratti da questa prestigiosa serata che ha concluso il Carnevale romano 2010, ideato dall’Assessorato capitolino alle Politiche culturali in gemellaggio con la Città di Venezia. […] E dopo la declamazione sul periodo di massimo splendore del carnevale capitolino - ossia il Rinascimento - a cura di Varamo-Giulio II, musiche d’epoca lungo gli eleganti saloni d’ambasciata, scenografie e costumi del Teatro dell’Opera e performance degli artisti di Nu’Art e del Teatro della Memoria.
(Il Messaggero, 17 Febbraio 2010)

Su "L'Humor Bizzarro"
(VIII edizione - Roma estate 2009)

Vittoria Ottolenghi
Tutto sembra interessante in questa ottava edizione de "L'humor bizzarro, intarsi di musica e danza antica" (con la lettera "r" di "Humor" stampata da destra a sinistra. Come dire: qui tutto è bizzarro, a partire dalla grafia). Dunque, dal 28 luglio al 4 agosto, a Roma, nella sede della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, accanto ai corsi di "Canto e strumento" (si parla di clavicembalo, flauto dolce, liuto rinascimentale, chitarra, percussioni dal Mediterraneo e dal Medio Oriente), e a quelli dedicati al teatro e alla "sensibilizzazione ritmica", si affiancherà un corso specialmente interessante, dedicato alle danze di società più importanti, dal Rinascimento al Novecento. Il tutto, condotto da Claudia Celi e Paolo Di Segni. Il titolo è specialmente appetitoso: "In promenade... dal contrappasso alla quadriglia". L'esplicita intenzione del seminario è l'approfondimento delle recenti ricerche nel campo della danza di sala, riproposte ormai da vari anni (e, in molti casi, reinventate dall'amabile e avventurosa coppia, composta da Claudia Celi e Andrea Toschi, con la loro associazione, Il Teatro della Memoria. I due sono studiosi e interpreti fra i più validi, anche a livello internazionale, di quelle "antiche arie e danze", così poco studiate, ohimé, da noi, almeno da docenti della loro qualità.
(L’Espresso, 23 Luglio 2009)

Su "Ogni amante è guerrier"
(Villa Doria-Pamphilj - rassegna "I concerti nel parco")

Lorenzo Tozzi
Sembrava di essere in un altro mondo l'altra sera a Villa Pamphili, per i Concerti del Parco. [...]era di scena un’Italia sparita, principesca, quella tra Rinascimento e Barocco, quella aulica della grande musica d'assieme e della danza di corte. Un pubblico più nutrito che nelle più rosee aspettative assisteva ad un concerto-spettacolo en plein air con danze ricostruite filologicamente da Claudia Celi dai trattati di Fabrizio Caroso e Cesare Negri. [...] La cosa più bella però era l'atmosfera di grande serenità nonostante il tema della "guerra d'amore" con gli scherzi tra i nobili danzatori: passatempi eleganti di una società raffinata splendidamente raccontata da Monsiglior Della Casa e da Baldassar Castiglione. Con la massima attenzione alla ricostruzione filologica sia delle coreografie che delle partiture musicali, prassi esecutiva e vocalità, si è confezionato uno spettacolo godibile: segno che il pubblico romano della dispersiva Estate romana risponde anche a "trasgressioni" culturali purchè intelligenti e ben concepite. [...] A tal fine il Teatro della Memoria lavora da tempo conciliando le esigenze dello spettacolo e del pubblico odierno con quelle della ricostruzione storica. Insomma un tuffo di oltre quattro secoli che ci fa sentire alla fine tutti un po' più ricchi.
(Il Tempo, 21 luglio 2005)

Sul "Gran Ballo d'Autunno"
(servizio del TG2 19-11-2005)

Su "La Selva amorosa"
(Associazione Musicale Romana - I Concerti all'Orto Botanico)

Paola Pariset
Cinquecento in evidenza ai Concerti all'Orto Botanico con «La Selva amorosa», spettacolo proposto dal Teatro della Memoria. Questa compagnia stabile, nata nel 1992 per valorizzare la musica antica insieme con la danza ricostruita sui manuali di ballo e le iconografie del periodo, è diretta da Andrea Toschi. [...] Della compagnia è elemento fondamentale la coreografa Claudia Celi. [...] «La Selva amorosa» presenta sul tema dell'amore una ventina di pezzi del Cinquecento di autori oggi poco noti. Lo spettacolo è iniziato con una pavana, [...] poi, via alle cascarde, alle folias, con i bassi saltelli e gli intrecci di braccia e mani sino alla vivacissima gagliarda ferrarese.
(Il Tempo, 20 luglio 2002).

Su "Invito all'allegrezza"
(Accademia Nazionale di Danza)

Paola Pariset
Il prossimo 21 dicembre uno scambio culturale con l'Ungheria - promosso dalla Regione Lazio che col Ministero dell'Istruzione e con Ericsson supporta le iniziative dell'Accademia - porterà 22 allievi a Budapest, per delle danze all'italiana. Uno specimen è stato offerto al pubblico della serata. [...] e soprattutto le splendide ricostruzioni di danze rinascimentali italiane di Claudia Celi, tra broccati, ori e picccoli passi di dame e cavalieri adolescenti.
(Il Tempo, 15 dicembre 2001)

Su "Oy comamos y bebamos"
(spettacolo in occasione del convegno "Orbetello e i Presidios")

Renzo Wongher
La manifestazione, incentrata principalmente sul convegno «Orbetello e i Presidios» [...] ha avuto degno contorno nella mostra ubicata nei locali del Palazzo del Frontone. [...] è risultata molto intrigante anche la serata durante la quale il Teatro della Memoria di Roma ha presentato uno spettacolo fatto di musiche, canti e soprattutto danze per le dame di Spagna, costumi sfarzosi realizzati sulle fonti iconografiche del tempo, strumenti d'epoca, danzatori specializzati in balli antichi. Una manifestazione complessivamente riuscita, con un bel successo di pubblico.
(Il Tirreno, 21 settembre 1998).

Sul "Ballo di mezza Quaresima"
(Maison de la Danse - Danze dell'800 e del primo '900)

Alessandra Sardoni
Che la festa cominci! C'è chi è venuto apposta in trasferta da altre città, rasi e taffettà nella valigia: [...] dame e cavalieri si danno la mano quando suona il campanello, si allacciano nel valzer o nella polka come insegna l'ultima moda di fine millennio, con orchestra. Il luogo si può scegliere: ville o palazzi d'epoca, la cena è compresa, il buffet è d'epoca.
("Quattro salti nel passato", VMG - Video Music, 17 marzo 1996)

Su “Cingari simo”
(Roma - Palazzo della Cancelleria)

Alberto Testa
Il sottile dualismo esistente fra «danza bassa» e «danza alta» si è potuto vedere nel limpido disegno coreografico della Celi. Memorabile poi l’interpretazione di Claudia Celi ed encomiabile per il garbo, la sobrietà, l’eleganza coi quali ha tratteggiato tra una danza e l’altra il carattere del personaggio. Questo è il segreto nel riprendere gli antichi modi. Il numeroso pubblico convenuto ha battuto calorosamente le mani.
(Tuttodanza, inverno 1991-92).

Sullo spettacolo degli allievi della
Scuola di ballo del Teatro dell’Opera di Roma

Leonetta Bentivoglio
Da segnalare, in particolare: le “Danze alla corte d’Inghilterra”, un accurato rifacimento di danze storiche a firma di quella ricercatrice paziente e innamorata del dettaglio che è Claudia Celi.
(La Repubblica, 25 giugno 1989)

Su "Banchetto e Balletto"
(Terni)

Annarita Crispo
Pregevole l’esecuzione musicale di antiche melodie e canzoni, con rigore filologico esteso alla riproduzione degli strumenti originali. Dopo la sfilata e l’esibizione in piazza, lo spettacolo continuava in teatro, riproducendo il rituale del convito con «entremets», cioè intermezzi danzati che si alternavano alle portate del banchetto. Sotto la maschera piumata era in scena Alberto Testa, direttore artistico della manifestazione, storico e critico di danza, coreografo e divertito interprete del cinquecentesco cerimoniere. L’ideazione della festa, dovuta alla docente di storia della danza Claudia Celi, comprendeva anche l’impegno della gastronomia ternana.
(Il Popolo, 4 marzo 1988)

Su "Lo Specchio d'Amore"
(Comacchio - Festival "Ballo è bello")

Alberto Testa
Eccellenti i suonatori e il cantante, eccellenti i ballerini. Fra gli altri Claudia Celi, non solo vestita in ricchi costumi del tempo ma investita dello spirito, di quell’alone aulico, ora fiero e solenne, ora scherzoso e ironico dei «cavalieri antichi». Attraverso filologia scrupolosa e vigile da una parte, rivisitazione e reinvenzione, entrambe vivificate dalla fantasia e dall’intelligenza, riemergono così oggi i valori insopprimibili di una cultura
.(La Repubblica, 12 agosto 1987)

Vittoria Ottolenghi
Mai si era visto uno spettacolo così affascinante ed arcano, per la festa finale di “Ballo è bello”. Tutto sembra vero, palpitante. Da chissà dove, arrivano, su tre barche, i musicanti (davvero formidabili). Tra bandiere, tamburini, dame e cavalieri, tra deliziose basse danze aristocratiche e le alte danze del popolo, saltate e scatenate, la serata - agli ordini di Claudia Celi - è scivolata via in un baleno.
(Paese Sera, 12 agosto 1987)

Elisa Vaccarino
Fondamentale l’accompagnamento dei musici in abiti d’epoca, prima in barca sul fiume, poi sul palcoscenico a incantare gli spazi notturni con strumenti dimenticati come il liuto, la cennamella, la bombarda contralto e il fagotto rinascimentale. Va riconosciuto alla Celi il merito grande di aver saputo alternare con vivacità gruppi e danze secondo un ritmo sempre variato e con trovate sceniche intelligenti ed efficaci.
(Il Giorno, 11 agosto 1987)

Tino Dalla Valle
Sotto lo splendore della luna piena, con aggiunta di torce e riflettori, si è conclusa festosamente la sesta edizione di “Ballo è bello”. Una grande festa popolare, com’era nelle intenzioni degli organizzatori, pienamente riuscita. Ideazione dello spettacolo itinerante ed il coordinamento scenico erano merito di Claudia Celi. Fra i protagonisti non possiamo dimenticare i musici: Franco Fois, Vladimiro Galiano, Antonio Addamiano, Andrea Toschi ed il musicista e pregevole cantante Marco Beasley.
(Il Resto del Carlino, 11 agosto 1987).

Vittoria Doglio
Che poi si sia ben lontani dall’ambiente museale, lo ha dimostrato Lo specchio d’amore, in un tripudio di danze nobili e popolaresche con grandissimo concorso di pubblico. Senza bisogno di troppe parole, la gente si è specchiata con gioia in un mondo colmo di cortesia e grazia, ma anche sottilmente licenzioso, fatto di sguardi e promesse, incantamenti e capricci.
(Il Giornale della Musica, settembre 1987).

Elena Grillo
Per l’accorta regia di Claudia Celi, Comacchio era diventato un borgo rinascimentale dove cittadini a pieno titolo erano i danzatori e i musicisti. La piazzetta Trepponti ha contenuto a stento la folla plaudente.
(L’Avanti!, 12 agosto 1987)

 

 

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